Si parla spesso della Generazione Z e il lavoro me si parla troppo poco ai genitori di questa generazione, ecco perchè oggi questo articolo voglio dedicarlo proprio a voi.
Capita a tanti genitori di guardare i propri figli e chiedersi: “Ma cosa vorrà davvero fare della sua vita?”. Magari è una di quelle domande che ci si pone già quando sono piccoli, certo, oggi sogna ancora di fare la principessa, ma quando sarà grande chi diventerà?
E una volta cresciuti sono certa che non sia facile vederli confusi, incerti, pieni di sogni ma senza una direzione chiara. Ed è ancora più difficile capire come aiutarli, senza mettergli pressione o farli sentire sbagliati.
Io non sono un genitore, ma sono stata una figlia piena di dubbi. E oggi, che ho trovato una strada che mi appassiona, sento il bisogno di condividere qualcosa con voi. Perché so quanto possano fare la differenza l’ascolto, la fiducia e, ogni tanto, anche una spinta gentile.
Per questo in questo articolo voglio parlare a voi, genitori. A chi ha figli della Generazione Z, forse un po’ persi, un po’ confusi, un po’ bloccati.
A chi ogni giorno cerca di capire qual è il modo giusto per aiutarli.
A chi si chiede se serva spingerli, o lasciarli fare. Se serva tenere il timone o lasciarli navigare da soli.
A chi vuole capire di più sulla Generazione Z e il lavoro.

Non c’è un manuale per essere genitori
Ho 27 anni e non ho figli, quindi non ho consigli da darti. Non so cosa significhi crescere un figlio, e mai mi permetterei di insegnare a te come si fa.
Ma sono stata una figlia confusa. E so bene cosa può voler dire trovarsi in quel momento in cui hai più domande che risposte, più sogni che certezze, più aspettative sulle spalle che direzioni nella testa.
Cosa vuoi fare da grande?
Una domanda che sembra semplice e che invece può mettere addosso un peso enorme.
Perché prima ancora di scegliere un lavoro, devi imparare a conoscere te stesso. E nessuno ti insegna come si fa.
Generazione Z e lavoro: la mia esperienza, da figlia
Sono cresciuta in una famiglia di imprenditori. Mamma e papà hanno aperto un’agenzia immobiliare, la SIM Immobiliare, prima ancora che io nascessi.
E io? Ho sempre detto che non avrei mai lavorato in agenzia con loro.
Per anni ho cambiato mille idee su chi e cosa sarei diventata: neurochirurgo, avvocato, osteopata, scrittrice, ingegnere…
Avevo tante passioni, ero molto curiosa, mi vedevo in ognuna di queste vesti e allo stesso tempo in nessuna.
Come probabilmente è capitato o sta capitando ai tuoi figli. Ho capito poi da grande che è normale non avere le idee chiare, come è normale per altri ragazzi averle. Però la cosa più importante è non rimanere ferma per paura di iniziare la strada sbagliata.
E in questo i miei genitori hanno giocato un ruolo fondamentale.
Mi hanno lasciata sbagliare. Cambiare idea. Iniziare strade che poi ho lasciato. Ma mi hanno anche spinta quando serviva, quando ero ferma e non sapevo da dove ripartire.
Non mi hanno mai fatta sentire sbagliata.
Ed è grazie a questo che ho imparato a conoscermi. Ho imparato a capire cosa mi piaceva, cosa invece era totalmente lontano da me, quali erano le mie attitudini. E ho iniziato a costruire, un pezzo alla volta, la mia identità.
Oggi lavoro in SIM Immobiliare.
Sono Marketing Manager, Agente Immobiliare.
E ho anche scritto un libro sulla Generazione Z e il lavoro.
Ma ci sono arrivata per gradi, sperimentando, crescendo, mettendomi in gioco.

A volte non abbiamo bisogno di qualcuno che ci dia risposte ma di qualcuno che ci ascolti
Magari tuo figlio ha già un’idea di ciò che vorrà fare “da grande”. O magari è completamente perso. Forse sa cosa non vuole, ma non sa ancora cosa vuole.
È normale. È sano. È parte del percorso.
Se posso permettermi di dire una cosa, è questa: spesso abbiamo bisogno di sentirci ascoltati prima che guidati, non abbiamo bisogno di qualcuno che ci dia risposte ma che ci aiuti a trovarle da soli.
Soprattutto abbiamo bisogno di qualcuno che ci sostenga e ci dia il coraggio anche di cadere e la forza di rialzarci. Di accettare che nella vita ci saranno fallimenti, ma che è proprio da quelli che s’impara, ancor più che dai successi.
E spesso, abbiamo bisogno di qualcuno che creda in noi anche nei momenti in cui non crediamo in noi stessi. Perchè questa è una cosa che per me ha fatto la differenza, avere intorno a me persone che hanno creduto in me prima ancora che lo facessi io.
Non solo i miei genitori, ma anche i miei colleghi e i formatori che ho incontrato negli anni.
E se il suo futuro fosse in SIM?
Come ti ho detto oggi lavoro in SIM Immobiliare, un’agenzia che è cresciuta con me e con la mia famiglia, e che oggi è diventata una vera azienda, dove la formazione, l’innovazione e la crescita sono all’ordine del giorno.
Un’azienda che amo perchè ha alla base valori in cui credo, che si prende cura dei propri collaboratori e dei loro obiettivi. Un’agenzia organizzata come un’azienda ma con l’anima di una famiglia.
In cui sentirsi a casa, in cui i successi del singolo sono i successi del gruppo, in cui ci si aiuta nei momenti no, in cui si festeggiano i traguardi, proprio come una famiglia.
E spesso durante i colloqui mi capita di incontrare ragazzi in gamba, motivati, curiosi, ma anche un po’ spaventati dall’idea del mondo del lavoro.
Per questo abbiamo creato la SIM Academy.
Un percorso di formazione interno, continuo, concreto.
Chi entra in SIM non viene lasciato da solo, non viene mandato in giro a suonare i campanelli.
C’è un tutor, c’è una squadra. C’è un piano di formazione e di crescita.
C’è spazio per imparare, crescere, diventare professionisti capaci, ma anche persone più consapevoli.

Fare l’agente immobiliare è molto più di vendere case
È accompagnare le persone nei momenti più importanti della loro vita. È ascoltare storie, risolvere problemi, prendersi cura degli obiettivi dei clienti.
È imparare a comunicare, a gestire emozioni, a lavorare in squadra, a essere costanti, organizzati, empatici.
È un lavoro che ti fa crescere dentro.
E che può permetterti di diventare un grande professionista e ottenere tante soddisfazioni.
Se i tuoi figli non hanno ancora trovaro la loro strada non è un fallimento. È un punto di partenza.
E se stanno cercando un’occasione per mettersi alla prova, per imparare, per costruire qualcosa, magari SIM può essere quel posto.
Un posto in cui non serve avere tutto chiaro da subito, ma serve avere voglia di provarci.
Perché lo so per certo: dalla confusione può nascere qualcosa di bello se impariamo a scegliere noi stessi, prima del lavoro.
Io, dalla mia, ho trovato una strada. E oggi, forse, posso dare indietro un po’ di quello che ho ricevuto.
Con affetto,
Veronica
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Se hai un figlio che potrebbe essere interessato al nostro lavoro: simonetta@simimmobiliare.it






