Gen Z: scegliere se stessi prima del lavoro, la presentazione del mio libro

Questo sarà un articolo un po’ diverso perché non ti parlerò del mercato immobiliare, ma ti parlerò di un grande traguardo e di una grande emozione.
Venerdì 7 novembre ho presentato il mio primo libro, “Gen Z: scegliere se stessi prima del lavoro” e non vedevo l’ora di condividere questo momento con tutti.

Per me è stata una di quelle serate che difficilmente dimenticherò.
Qualche giorno fa un mio collega mi ha chiesto “Vero, questa la inserisci tra le migliori cose che hai fatto nella tua vita?”.
Ho 27 anni quindi probabilmente è ancora presto per stilare una lista dei miei successi, ma sicuramente posso inserirla nella lista delle mie più grandi soddisfazioni ed emozioni a oggi.

E non solo perchè ho scritto un libro, che già di per sé è un bel traguardo, ma perché non sono stata la sola a credere e a gioire di questo progetto.
Intorno a me sono stata circondata da persone che hanno creduto in me e che hanno condiviso con me l’emozione.
Dentro a Gen Z: scegliere se stessi prima del lavoro, c’è la mia esperienza, ma anche la storia di tanti ragazzi come me, di miei amici, di miei colleghi, ci sono i valori che mi hanno trasmesso i miei genitori, gli insegnamenti che ho imparato tramite la formazione, ci sono le mie emozioni, i miei successi e, soprattutto, ci sono i miei fallimenti.

Già, perché si fa sempre fatica a parlare dei propri fallimenti, mentre io in questo libro ho deciso di mettere per iscritto e condividere con tutti gli errori che ho fatto, le volte in cui ho cambiato idea, le volte che ho mollato.

Perché credo che sia proprio dai fallimenti che si impari di più e credo che normalizzare quanto sia normale cambiare idea, essere confusi, fallire, sia davvero importante per i ragazzi.
É proprio dall’ascolto di quella confusione, dai tentativi, che possiamo davvero imparare a capire e scegliere noi stessi.

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Gen Z: scegliere se stessi prima del lavoro, l’importanza dell’ascolto

“Una voce, senza qualcuno pronto ad ascoltarla, non è nulla.”
È una frase che sento profondamente.
E venerdì sera l’ho vissuta sulla mia pelle.

Ho parlato delle incertezze, delle scelte sbagliate, del coraggio di ricominciare e, soprattutto, della fatica e della bellezza di imparare a scegliere se stessi prima del lavoro.
E l’ho fatto davanti a una platea che non solo sentiva, ma ascoltava.
Davanti a persone sinceramente interessate a ciò che avevo da dire, a ciò che la mia generazione cerca nel mondo del lavoro.

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L’importanza della gratitudine

Un grazie va a chi ha reso questa serata così speciale.

A Lello Matrone, per essere stato al mio fianco nel modo più autentico possibile, non avrei potuto desiderare persona migliore a guidare la presentazione del mio libro.
A Stefano Mulas, che ha saputo trovare le parole giuste per raccontare il senso di questo progetto, e per essere stato, prima ancora che un formatore, una guida.

Grazie a Carola Chiusano, che ha scritto la prefazione del libro, e che ogni giorno dimostra quanto il nostro lavoro possa essere straordinario quando fatto con passione.

Grazie anche al Vicesindaco Ivan De Grandis, agli Assessori Luca Piantanida e Giulia Negri, che con la loro presenza hanno voluto dare valore a un progetto nato proprio per parlare alle nuove generazioni.

E poi un grazie enorme va alla mia famiglia, ai miei genitori, Simonetta e Valter, che hanno saputo lasciarmi spazio quando ne avevo bisogno, e che hanno creduto in me prima ancora che lo facessi io.

Infine, grazie ai miei colleghi di SIM Immobiliare, che ogni giorno mi aiutano a costruire non solo un’azienda, ma un sogno condiviso.

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Perché ho scritto Gen Z: scegliere se stessi prima del lavoro

“Gen Z: scegliere se stessi prima del lavoro” nasce da un’esperienza personale.
Nasce dal desiderio di raccontare una realtà che per troppi giovani è fatta di confusione, aspettative, paure.
Io stessa non avrei mai immaginato di diventare un’agente immobiliare.
A diciotto anni dicevo che sarei diventata neurochirurgo. O avvocato. O scrittrice.
E invece oggi sono tutte queste cose, in un modo diverso: sono un’agente immobiliare, una marketing manager, e sì, forse anche una scrittrice.

Questo libro è per chi non si sente “a posto”. Per chi non ha ancora trovato la sua strada.
Per chi è stanco di sentirsi dire che la sua generazione non ha voglia di lavorare.

Perché non è vero.
Vogliamo solo qualcosa di diverso: un lavoro che abbia senso, un ambiente in cui poter crescere, un luogo in cui essere ascoltati.

Gen Z: scegliere se stessi prima del lavoro

Una generazione che chiede spazio

La Generazione Z non è fatta di ragazzi pigri che non sanno cosa sia il sacrificio.
È una generazione che mette in discussione le regole, che non ha paura di cambiare, che vuole costruire un futuro partendo da sé.
Non siamo migliori, né peggiori.
Siamo semplicemente diversi.
E abbiamo bisogno che questa diversità venga vista, accolta, ascoltata.

libro veronica feston

In un articolo precedente ti ho parlato in maniera più approfondita del mio libro, oggi volevo solo ritagliarmi questo spazio per ringraziarvi e condividere con voi questa grande emozione.

Grazie a chi ha reso possibile questa serata.
Grazie a chi ha già iniziato a leggere il libro.
E grazie, soprattutto, a chi sceglie ogni giorno di non accontentarsi.

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