Ciao a tutti,
oggi torno di nuovo sul Decreto Sblocca Italia per approfondirne un aspetto oltre a quelli dei quali vi ho già parlato nei giorni scorsi. In particolare, questa volta mi concentrerò sul bonus ristrutturazione, per il quale il documento recentemente approvato prevede svariate novità.
Bonus ristrutturazione: cosa cambia con il Decreto Sblocca Italia?
Come vi ho già segnalato, la prima importante novità è che, per effettuare una ristrutturazione, non sarà più necessario il permesso di costruire, ma sarà sufficiente la comunicazione di inizio lavori: questo per rendere più snella la burocrazia e per accelerare le fasi che precedono l’intervento edilizio.
Vi ricordo, inoltre, che le detrazioni sono previste anche per interventi di manutenzione straordinaria, nei quali rientrano gli interventi di frazionamento o accorpamento di unità immobiliare, purché la volumetria complessiva risulti invariata.
Nonostante il bonus non sia stato prolungato, e sia dunque in scadenza il 31 dicembre 2014 (ma si attendono nuove disposizioni con la Legge di Stabilità in arrivo a ottobre), ci sono comunque novità positive dal punto di vista fiscale: la ritenuta d’acconto sui bonifici applicata dalle banche e da Poste Italiane scende dall’attuale 10% al 4%.
Cambiano anche le modalità di rimborso: il Decreto Sblocca Italia ha introdotto l’obbligo di ripartire l’importo detraibile in dieci rate nel corso dell’anno per tutti i contribuenti. Di conseguenza, è stata eliminata la possibilità della ripartizione in cinque rate annuali per i contribuenti al di sopra dei 75 anni e in 3 per coloro che hanno più di 80 anni.
Le detrazioni sono estese anche agli interventi fatti prima del rogito, se è stato effettuato il compromesso e se i lavori di ristrutturazione sono stati effettuati a proprie spese. Una ulteriore novità interessa direttamente le aziende responsabili degli interventi, che non hanno più l’obbligo di indicare separatamente il costo della manodopera all’interno della fattura.