Aumentare il risparmio energetico di un edificio è una scelta vantaggiosa sia per chi desidera vendere casa, poiché il valore dell’immobile aumenta con il migliorare della classe energetica e con la riduzione dei consumi, sia per chi invece possiede già una casa e desidera tagliarne i costi di mantenimento.
Una ristrutturazione completa non è sempre possibile (e, in alcuni casi, nemmeno necessaria): fortunatamente, spesso bastano pochi interventi oculati per ottenere dei miglioramenti nelle prestazioni e per rientrare presto nelle spese sostenute, soprattutto se parte dei costi viene ammortizzata tramite il ricorso ad agevolazioni fiscali ad hoc. Come fare, però a scegliere gli interventi adatti alla propria casa?
Quali interventi scegliere per aumentare il risparmio energetico di casa
Proprio come le persone, anche ogni casa è diversa da tutte le altre. Le esigenze di chi la vive e le caratteristiche specifiche dell’abitazione, insieme, determinano il potenziale di risparmio energetico per ogni tipologia di intervento.
La prima cosa da sapere, quindi, è che non esistono interventi universalmente efficaci o universalmente inefficaci per il risparmio energetico: esistono, invece, interventi più o meno adatti a noi. Come fare, allora, per effettuare una scelta economicamente vantaggiosa?
La scelta migliore è quella di affidarsi a un professionista in grado di effettuare un’analisi generale dei consumi e delle caratteristiche della casa. In questo modo potremo individuare con certezza le maggiori fonti di dispersione e gli interventi da effettuare per ridurre drasticamente i consumi, aumentando di conseguenza il risparmio.
Aumentare il risparmio energetico: un percorso a doppia corsia
Per capire meglio di quali tipi di interventi stiamo parlando, possiamo pensare alla riqualificazione energetica come a un percorso costruito a doppia corsia: da una parte abbiamo tutta una serie di interventi volti a rendere l’energia che consumiamo più economica, dall’altra gli interventi che ci permettono di eliminare gli sprechi.
Nella prima categoria rientrano gli impianti fotovoltaici, gli impianti geotermici, le pompe di calore, gli impianti con caldaia a pellet, gli impianti solari… Tutti quegli interventi, insomma, che ci permettono di utilizzare energia rinnovabile, spesso autoprodotta, a costi inferiori rispetto alle fonti fossili.
Nella seconda categoria, invece, rientrano tutti quegli interventi volti a individuare le cause di dispersione dell’energia, per eliminarle. Spesso, basta trovare un punto debole in questa categoria per ottenere un risparmio anche del 30%! Gli interventi più comuni che rientrano in questa categoria sono il rifacimento delle copertura, il rifacimento o la realizzazione di un cappotto esterno, la sostituzione dei serramenti.
Aumentare il risparmio energetico di un edificio con un vestito su misura
Spesso, la soluzione più efficace consiste in un mix di interventi scelti da entrambe le macrocategorie. Per ottenere il miglior rapporto tra la cifra investita e il risparmio ottenuto, infatti, è meglio evitare di scegliere una tipologia di intervento semplicemente in base al costo o alla sua “popolarità”, basandoci invece su un’analisi su misura.
Potremo così costruire il nostro intervento di riqualificazione energetica proprio come un sarto prepara un vestito, perfettamente allineato alle caratteristiche corporee della singola persona. Prendendo in considerazione costo dell’intervento, consumi precedenti, consumi successivi e tempi di ammortamento potremo fare la scelta migliore e ottenere il massimo dal nostro investimento.
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