Ciao a tutti, oggi ho deciso di dedicare un post alla successione di immobili, aiutandovi a fare chiarezza sui costi relativi al passaggio di proprietà in caso di successione immobiliare e ai vari costi e adempienze burocratiche necessarie.
Successione di immobili e costi
La Legge di Stabilità 2015 potrebbe apportare modifiche alle tasse di successione, con aumenti delle percentuali da corrispondere e riduzione del tetto al di sotto del quale il bene non è tassabile. Tuttavia, al momento le informazioni sono ancora incerte e non resta che fare affidamento sulla normativa vigente.
Il primo costo da tenere in considerazione è quello della tassa di successione vera e propria, il cui importo verrà determinato dal valore dei beni da indicare nella dichiarazione di successione, che i beneficiari devono obbligatoriamente presentare. Per poter fare una prima stima dei costi legati al passaggio di proprietà di un immobile in eredità, occorre prima di tutto stabilire base imponibile e aliquota.
La base imponibile varia in base alle caratteristiche dell’immobile. Si parte dalla rendita catastale rivalutata del 5%, da moltiplicare per il giusto coefficiente. Prima casa: 110 Gruppi catastali A e C (esclusi A/10 e C/1): 120 Gruppo catastale B: 140 Uffici e studi privati, gruppo catastale D: 60 Negozi e botteghe e gruppo castastale E: 40.8. Per i terreni non edificabili, invece, si prende in considerazione il reddito dominicale rivalutato del 25% e lo si moltiplica per 90.
Anche le aliquote sono variabili, in base al grado di parentela che intercorre tra il deceduto e l’erede. Per il coniuge e i parenti in linea retta l’aliquota si calcola sulla quota eccedente la franchigia di 1.000.000 euro, per fratelli e sorelle la franchigia si ferma a 100.000 euro ed in tutti gli altri casi sul valore completo. Fanno eccezione gli eredi portatori di handicap, per i quali la franchigia è pari a 1.500.000 euro.
Ecco le aliquote possibili per la successione di immobili: Coniuge, genitori, figli: 4% Fratelli e sorelle: 6% Parenti fino al quarto grado, affini in linea retta, affini in linea collaterale fino al terzo grado: 6% Tutti gli altri rapporti di parentela ed estreanei: 8%. A queste imposte vanno ad aggiungersi quella catastale e quella ipotecaria, pari rispettivamente all1% e al 2%. Fanno eccezione gli eredi che possono ricorrere alle agevolazioni prima casa, i quali verseranno duecento euro per ciascuna delle due imposte indipendentemente dal valore dell’immobile.
Dichiarazione di successione
La dichiarazione di successione deve essere presentata dopo il versamento dell’imposta catastale e dell’imposta ipotecaria, entro dodici mesi dalla data di apertura della successione, presso l’ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate nella cui circoscrizione si trovava l’ ultima residenza del de cuius (cioè del soggetto deceduto).
Entro trenta giorni dalla dichiarazione di successione si dovrà poi presentare all’ Agenzia del Territorio la richiesta di voltura degli immobili. In caso di errori o imprecisioni, la dichiarazione può essere variata attraverso una dichiarazione rettificativa, che deve pervenire agli uffici preposti prima della notifica dell’avviso di rettifica e di liquidazione della maggiore imposta.