Se tutti conoscono, ormai, le agevolazioni destinate all’acquisto della prima casa, non tutti invece sanno che tali benefici sono previsti anche per immobili avuti tramite successione o donazione.
Una casa ereditata può beneficiare dunque delle agevolazioni prima casa, a patto però che già non si godano di simili agevolazioni su altri immobili in tutto il territorio nazionale. Una precisazione che il legislatore ha voluto fare proprio per evitare doppi benefici.
Agevolazione prima casa: cos’è
Questo tipo di agevolazione, dedicato all’acquisto della prima casa, consiste in un trattamento fiscale particolarmente favorevole riservato al contribuente che acquista per la prima volta un’abitazione – naturalmente non di lusso – in piena o nuda proprietà. Come detto, questo vale anche per le abitazioni ricevute in successione.
Quali requisiti per beneficiare dell’agevolazione di casa ereditata
L’agevolazione sulla prima casa, in caso di successione, soggiace ad alcune condizioni da cui non si può prescindere.
1 – La struttura deve trovarsi all’interno del territorio del Comune in cui il beneficiario dell’eredità (o uno dei beneficiari) ha la propria residenza o ve la stabilisce entro 18 mesi al massimo da quando viene aperta la successione.
2 – L’erede o uno di essi non deve essere titolare di altri immobili acquistati con il beneficio della prima casa.
3 – Il beneficiario dell’eredità non deve essere titolare, né in via esclusiva né in comunione con il coniuge, di altri diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione che sia ubicata nel territorio comunale in cui è situato l’immobile trasferito.
Quando i beneficiari sono molteplici
La legge prevede anche il caso in cui vi siano più beneficari dell’eredità in questione, che dovranno quindi dividersi le quote di immobile. In questo caso, l’applicazione delle agevolazioni prima casa è prevista anche se soltanto uno degli eredi possiede i requisiti previsti dalla normativa. In questi casi tale agevolazione viene automaticamente estesa a tutti gli eredi.
Inoltre, in caso di coniugi che siano sposati in regime di comunione legale dei beni, non ha importanza se uno dei due non abbia spostato la propria residenza presso quella dell’altro, in quanto la casa risulta comunque destinata al nucleo familiare.
Le imposte da versare in caso di successione
In questi casi, per capire quale imposta versare si dovrà far riferimento all’articolo 69 della legge n. 342 del 2000 e delle relative successive modifiche, secondo cui le imposte catastali dovute sono pari a 200 euro ciascuna. Accanto a queste si dovranno pagare imposta di bollo, tasse ipotecarie e i tributi catastali speciali.
I casi di agevolazioni prima casa per immobili ereditati
Dunque quali sono i casi possibili che possono beneficiare di questa agevolazione?
• Un solo immobile e un solo beneficiario
• Un solo immobile e molteplici beneficiari
• Molteplici immobili e un solo beneficiario
• Molteplici immobili e molteplici beneficiari
Nel primo caso, se il beneficiario possiede i requisiti prima casa e laddove il valore dell’immobile sia inferiore alla franchigia, l’imposta di registro o di successione è pari a 200 euro per ogni immobile.
Qualora invece vi fossero più immobili, si dovrà comunque considerarne il valore e l‘imposta verrà pagata sempre a 200 euro per immobile se sussistono entrambi i requisiti, mentre in caso contrario l’imposta sarà calcolata in maniera proporzionale.
Laddove invece vi siano diversi beneficiari per un solo immobile, basterà che solo uno di essi rispetti i requisiti: in questi casi tutti pagheranno solo 200 euro a testa.
Laddove invece vi siano più beneficiari e diversi immobili, si applica l’imposta nella misura fissa in base al numero degli immobili e di quanti beneficiari abbiano i requisiti per la prima casa.
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