Le novità relative al canone Rai in bolletta continuano a susseguirsi: è notizia recente che i pagamenti verranno addebitati all’interno della bolletta elettrica in dieci rate annuali, con una eccezione nella fase transitoria del 2016, quando si pagherà una grande rata da 70 euro in luglio e i restanti 30 euro in tre rate mensili. Questo è quanto prevede il testo della Legge di Stabilità attualmente in fase di approvazione.
Con l’inserimento del canone Rai all’interno della bolletta elettrica si punta a dare un giro di vite all’evasione: l’operazione implica, però, che siano le persone esenti dall’obbligo di pagamento a dover certificare la propria condizione ed attivarsi per non vedersi addebitata la somma. Ecco in quali casi è prevista l’esenzione e come effettuare la richiesta.
Chi non è tenuto a pagare il canone Rai?
Va precisato che, con l’inserimento del canone Rai all’interno della bolletta elettrica, spetta ai contribuenti la comunicazione del proprio diritto all’esenzione. Con il testo della normativa ancora in fase di approvazione, è possibile che questo o altri punti subiscano ancora delle modifiche. Ad ogni modo, è possibile già avere un quadro generale su ciò che ci aspetterà a partire dal prossimo anno.
Questi sono i requisiti per l’esenzione:
– aver compiuto 75 anni di età entro il termine di pagamento del canone;
– non convivere con altri soggetti diversi dal coniuge titolari di reddito proprio;
– possedere un reddito che, unitamente a quello del proprio coniuge convivente, non sia superiore complessivamente ad euro 516,46 per tredici mensilità (euro 6.713,98 annui).
Inoltre, ci sono altri casi particolari nei quali può essere necessario richiedere l’esenzione:
– nel caso in cui l’immobile di riferimento sia dato in affitto, l’utenza della luce sia rimasta intestata al proprietario ma soltanto gli inquilini hanno disponibilità del televisore
-nel caso in cui l’immobile sia privo di apparecchiature adatte o adattabile a ricevere trasmissioni radiotelevisive.
Canone Rai e seconda casa
Occorre fare una precisazione: il canone Rai, secondo quanto contenuto ad oggi nel testo della Legge di Stabilità 2016, riguarda soltanto le abitazioni principali adibite a residenza del nucleo familiare. Dunque, per le seconde case e tutti gli altri tipi di abitazione l’ente erogatrice dell’energia elettrica non dovrà addebitare il canone in bolletta.
Per la stessa ragione, il canone Rai può essere addebitato soltanto ai residenti, siano essi proprietari o locatari: in altre parole, chi trasferisce il proprio domicilio senza trasferire la residenza al di fuori del nucleo familiare di origine non è tenuto a pagare il canone.
In caso di addebito non dovuto, è compito del cittadino segnalare la situazione tramite una Dichiarazione sostitutiva di certificazione che può essere redatta sulla base del modello disponibile sul sito web dell’Agenzia delle Entrate.
Cosa succede in caso di mancato pagamento?
In caso di mancata autocertificazione e mancato versamento della somma, o qualora un cittadino tenuto al versamento del canone Rai non adempia al suo compito, il rischio è quello di incorrere in pesanti sanzioni. Il primo passo è il controllo della Guardia di Finanza, seguito dall’accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Verificata l’irregolarità, al contribuente verrà imposta una sanzione di 500 euro. In caso di mancata regolarizzazione della posizione del contribuente, la riscossione verrà affidata ad Equitalia, che potrà procedere secondo le vie ordinarie. Attenzione, quindi, a non rischiare!
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