L’Home Staging, la pratica di “mettere in scena” la casa per mostrarla al meglio delle sue potenzialità, può aiutare a vendere casa fino a 4 volte più in fretta. Si tratta di un’opportunità da non lasciarsi sfuggire, ma anche da non sprecare affidando la propria casa a qualcuno di inesperto o facendo da soli: gli errori di home staging possono vanificare gli sforzi. Ecco gli sbagli più comuni dell’home staging fai – da -te.
Primo errore di Home Staging: confondere la casa con un palcoscenico
Ammettiamolo, è molto facile farsi prendere la mano: si inizia con un piccolo dettaglio e all’improvviso si viene posseduti dallo spirito di un grande scenografo barocco e si arricchisce la casa di ogni oggetto possa apparirci interessante. Il risultato? Forse una scena che è pure esteticamente piacevole, ma che non ha il sapore di “casa”. Un bravo home stager esegue ogni intervento senza mai perdere di vista l’obiettivo, ovvero far vendere l’immobile. Spesso un ambiente troppo ricco e troppo caratterizzato diventa come un bel quadro, che però non invoglia a sentirsi a casa e respinge le persone anziché lasciar loro immaginare la propria quotidianità all’interno dell’immobile. La casa si trasforma così in una vetrina che le persone si fermano ad ammirare, ma nella quale non desiderano vivere.
Secondo errore di Home Staging: urlare anziché sussurrare consigli di stile
Ogni immobile, anche se vuoto, ha un proprio carattere: un loft moderno o una villa classica e signorile si riconoscono a primo sguardo. Un bravo home stager rispetta questa vocazione, senza però esaltarla in modo eccessivo. Altrimenti, il rischio è quello di trasformare un loft moderno in uno spazio quasi fantascientifico, oppure tramutare un immobile vintage in una casa delle bambole di una volta. Tutte queste scelte rischiano di spazzare ogni possibilità di acquirenti che non sono “puristi assoluti” dello stile dell’immobile, ma che magari amano inserire elementi classici all’interno di immobili moderni o viceversa. L’Home Stager deve vestire i panni dell’Uomo delle Possibilità e lasciar intuire ai potenziali acquirenti che l’immobile ha la potenzialità di mutare in modo elegante a seconda dei desideri di chi lo acquisterà.
Terzo errore di Home Staging: cercare di vincere facile
Il mondo dell’Home Staging è pieno di insidie per chi non lo conosce bene, e il rischio di cadere nell’errore opposto a quello precedente è dietro l’angolo. Se dare personalità a un immobile richiede attenzione, evitare di darla non è la soluzione. Rendere l’ambiente completamente neutro forse aiuterà a non andare apertamente contro i gusti di alcune persone, ma di sicuro non ne farà innamorare nessuna. La casa rischia di diventare un ambiente di coerente ma piatto, senza molta anima, senza personalità e facile da dimenticare in fretta.
Quarto errore di Home Staging: costruire un mondo di plastica
Sapevi che gli Home Stager più esperti sfruttano tutti i sensi per sedurre i potenziali acquirenti, non soltanto la vista? Ad esempio, possono chiedere ai proprietari dell’immobile di far scaldare qualche biscotto in forno pochi minuti prima della visita per diffondere il profumo in tutta la cucina. Anche la finzione, però, ha i suoi confini: se sentire il profumo di biscotti risveglierà l’attenzione dei più golosi, invitandoli a immaginarsi ai fornelli nella casa, anche vedere un bel piattino di biscotti li farà sentire accolti, purché siano veri! Meglio resistere alla tentazione di riempire la casa con ciotole di frutta finta, con fiori di plastica o schermi di televisori e computer fasulli: non appena l’inganno verrà colto, la casa apparirà come uno spazio finto, non affidabile, una menzogna dalla quale scappare con la stessa velocità con cui si cambia pubblicità in tv non appena appare la pubblicità.
Quinto errore di Home Staging: porre delle barriere
Questo è un errore che un Home Stager si deve sempre accertare non venga compiuto dai proprietari dell’immobile: nel momento in cui l’agente immobiliare arriva con i potenziali acquirenti per far loro visitare l’immobile, non devono incontrare alcuna barriera. Di cosa stiamo parlando? Di una piccola dimenticanza alla quale, probabilmente, da proprietario non fai nemmeno caso: la presenza di porte chiuse o tapparelle abbassate.
È sufficiente una porta da aprire per rompere l’illusione di essere a casa propria e ricordare al potenziale acquirente che è solo un ospite: dopo aver fatto tanti sforzi di home staging, vuoi davvero renderli meno efficaci con un errore apparentemente così minuscolo? Prima della visita, la casa deve essere pronta a essere sentita come propria, accogliente e invitante. No a porte chiuse per le quali chiedere il permesso, o a tapparelle abbassate che vengono alzate solo davanti all’ospite, facendogli percepire che la casa cambia volto solo a causa della sua presenza. L’immobile deve già essere pronto a mostrare tutto il suo splendore, senza bisogno di chiedere.
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Valter Feston
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